I "segreti del pesco" svelati su "Nature Genetics" da un consorzio internazionale con la partecipazione del Sant'Anna
Un consorzio internazionale, The International Peach Genome Initiative (IPGI), ha pubblicato sulla rivista Nature Genetics (24 marzo) la sequenza completa del genoma del pesco (Prunus persica). Il progetto ha visto la partecipazione di 26 istituzioni universitarie e di ricerca italiane, statunitensi, cilene, spagnole e francesi per un totale di 53 ricercatori coordinati dal dott. Ignazio Verde del CRA (Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura) del MIPAAF.
Tra le sette istituzioni italiane coinvolte, la Scuola Superiore Sant'Anna ha fornito un importante contributo nelle analisi della componente ripetuta del genoma e in quelle relative all'annotazione dei geni con la partecipazione del prof. Pietro Tonutti e dei dott.ri Andrea Zuccolo ed Erica Mica, afferenti all'Istituto di Scienze della Vita.
L’utilizzo di particolari metodologie di sequenziamento e di materiali appropriati ha consentito all'IPGI di ottenere una sequenza di alta qualità di cui il 99,3% è posizionata sui cromosomi della specie. Lo studio fornisce una dettagliata panoramica delle regioni funzionali del genoma del pesco individuando 27.852 geni tra i 230 milioni di nucleotidi (1/3 di quelli del melo e 1/13 di quello dell'uomo). Tra questi, 672 geni correlati non solo ai caratteri di qualità (maturazione, aroma, contenuto zuccherino), ma anche alla forma della pianta e del frutto.
Un importante risultato scaturito dalla ricerca riguarda l'individuazione di circa un milione di varianti genetiche (marcatori molecolari) che hanno consentito di condurre uno studio dettagliato sulla biodiversità nel pesco e specie affini ricostruendo la storia evolutiva di questa pianta.
L’ampia panoramica dei geni e dei marcatori molecolari individuati nonchè l’analisi della diversità genetica presente fra varietà di pesco renderanno possibile l’utilizzo su larga scala della selezione assistita con marcatori al fine di ottenere varietà migliorate nelle loro caratteristiche qualitative, con proprietà benefiche alla salute dell'uomo, per la loro adattabilità ai cambiamenti climatici e per la resistenza ai principali parassiti della specie con costi ridotti e in tempi più brevi.
Il lavoro è consultabile sul sito della rivista al seguente URL: http://dx.doi.org/doi:10.1038/ng.2586.